lunedì 18 giugno 2007

la mamma contro harry potter (anonimo)

Per esemplificare ai miei alunni di prima le funzioni di Propp ho deciso, insieme alla collega di storia e geografia con la quale condivido una compresenza, di mostrare uno dei film di Harry Potter. Un film innocente, direi, e per precisione il secondo della serie, che tra l'altro a me piace (unico dei quattro!).

Ieri, tutto è pronto e si parte. Un alunno, un americano che non è mai andato a scuola ed ha avuto per insegnante sua madre (che non è un'insegnante) ed un pc, non vuole. Non vuole vederlo perché "sua madre non vuole che lui lo veda."

Resto allibito. Penso se per caso quel film possa avere qualche riferimento cruento, ma non ne ricordo, poi al fatto che magari ci sono riferimenti ideologici, ma non mi risultano, infine se per caso ci siano rimandi religiosi, ma anche questo non mi torna. Insomma, non riesco a spiegarmelo e dico all'alunno di entrare e svolgere il programma come tutti gli altri. Lui si rifiuta.

Così comunico a casa che anche lui, come il resto della classe, è tenuto a fare ciò che fanno tutti, tanto più che, a margine di quel film, avremmo dovuto riconoscere le varie funzioni di Propp che in esso sono esemplificate e dunque rendere pratica ciò che di solito si fa come pura teoria, sul testo di scuola e le vecchie fiabe che purtroppo nessuno legge più. La risposta del genitore mi arriva stamattina: "Quel film è pieno di magia, e io credo nella Bibbia, pertanto non voglio che mio figlio lo veda!"

Morale della favola: siamo arrivati alla scuola fatta in casa. Ma la domanda è: quando, l'anno prossimo, dovremo affrontare il periodo storico della riforma e della contro-riforma, del periodo della caccia alle streghe e delle credenze religiose, esonererà il proprio figlio per un intero quadrimestre dalla disciplina storica? E quando affronterà il Sudamerica e la produzione magico-realistica? Cosa farà?

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